giovedì 12 giugno 2014

Io e Virginia Woolf

Virginia Woolf mi si è svelata lentamente come una grandissima donna, oltre che intelligente anche estremamente sensibile e profonda. Un mix che splendidamente si concentra in tutto ciò che ha vissuto e scritto. Per poterla portare in scena, lo studio è stato complesso. Mi sono anzitutto regalata l'interessante biografia di Nadia Fusini, la massima conoscitrice della Woolf in Italia. Che mirabile viaggio ho compiuto. Ho visto le sue fotografie, letto diversi suoi scritti, le ho guardato gli occhi degli anni felici. Virginia non è la donna cupa e triste che tanti hanno descritto.E' una donna straordinariamente vivace e appassionata, amante della vita (quale immensa contraddizione in quella morte cercata e ottenuta!) Mi sono commossa dinanzi alle foto delle sue feste in casa, a quella gioventù gaudente che ha alimentato con la sua ospitale cordialità. E mi sono venuti i brividi dinanzi alla poesia che le dedica l'amica e amante Vita, alla sua morte (di nuovo straordinario ossimoro che la lingua italiana vuole nel nome di Vita). E' evidente che per ogni scrittore esista un "progetto" narrativo prima di scrivere. Ma pochi sono istintivi in questo, e preferiscono la rassicurante scaletta lungo la quale costruiscono il tessuto narrativo. Virginia è immediata, procede per lampi di intuizione (almeno questa la mia più immediata impressione), e quindi la sua scrittura è come "ondeggiante" fra l'adesso e i pensieri. Straordinaria!Ma allo stesso tempo forte, vagamente androgina, cerebrale, direi unica.
Luana

Hermann Hesse

Non ne conoscevo l'esistenza e mi ha rapito subito questo piccolo libro che si legge d'un fiato. Mi piace la sua visione quasi totalmente laica, il suo considerare l'immensa figura del santo di Assisi molto al di là rispetto alla scontata iconografia e letteratura religiosa. Francesco è un uomo, anzi un ragazzo molto giovane, che si ritrova in una dimensione ultraterrena mentre vive, che guarda le cose con occhi diversi, che vive suo malgrado un'epoca che lo vuole molto diverso da come realmente è. E' tutto un crescendo verso quella mistica che ne fece un santo. Ma con una umanità che rasenta il paradosso, quasi a significare che il più umile degli uomini, colui che ha il coraggio di fare una scelta radicale, potrebbe essere uno di noi, un comune peccatore, che sente il coraggio come la paura, che coltiva il dubbio assieme all'incanto dinanzi al creato.
Luana

sabato 24 maggio 2014

Niente "amicizia" su Facebook fra prof e alunni?

Notizia di qualche anno fa. Il preside di una scuola fece una circolare indirizzata al personale docente con l'ordine perentorio di non accettare la cosiddetta "amicizia" da alunni della scuola stessa, giudicando la cosa deleteria e fuori luogo.
Personalmente non ho mai avuto alcun problema ad accettare il contatto con i miei alunni. Diversi colleghi storcono il naso dinanzi a questa cosa, ma io non capisco proprio cosa ci sia di sbagliato o fuori luogo. Nel mio profilo si possono vedere foto di commedie teatrali, qualche compleanno, nulla di più. Sulla mia bacheca cerco sempre di ospitare notizie utili e link di certo interesse. Cosa c'è di scandaloso nel mostrarlo agli alunni, anche del corrente anno scolastico? Quotidianamente questi contatti mi hanno permesso di consigliare in tempo reale, via chat o messaggio privato, sulla procedura di studio per gli esami, e spesso mi confronto con alunni e genitori su varie problematiche. Sono sempre stata più che serena, non vedendo in questo social network che un mezzo utile di comunicazione sana e costruttiva e nulla di più. Insomma, la circolare di quel preside mi pare quanto meno lesiva del diritto di ciascuno di gestirsi come crede, sempre nei limiti della decenza.
So che moltissimi docenti la pensano allo stesso modo. Luana

W. B. Yeats

Conoscete questo meraviglioso poeta? Io abbastanza, perchè da sempre mi affascina.

Sono logoro di sogni;
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti;
E tutto il giorno guardo
La bellezza di questa signora
Come avessi trovato in un libro
Una bellezza dipinta,
Lieto d’aver riempito gli occhi
O l’orecchio sapiente,
Felice d’essere saggio e non altro,
Perché gli uomini migliorano con gli anni;
Eppure, eppure,
E’ un mio sogno questo, o è la verità?
Oh, ci fossimo incontrati
Quando avevo la mia ardente giovinezza!
Ma io invecchio tra i sogni,
Un tritone di marmo, roso dalle intemperie
Tra i flutti
Luana

Il verso di Pablo Neruda

Non c'è suo verso che non coinvolga e a volte stravolga. Provate a leggerlo anche in lingua originale. Questa è una delle sue più belle.

Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.

Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.

Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia

e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.


"Incontrandosi sui gradini della torre" di Sir Frederick William Burton
(1816 – 1900)
Luana

Eugenio Montale

Chi di voi resta da sempre affascinato dal genio montaliano? Un poeta essenziale, lucidissimo, con una fluidità nel verso che pochi hanno realmente "catturato". Vi propongo questa bellissima poesia, che non conoscevo.

Accade
che le affinità d'anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. E' raro
ma accade.

Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio. Tanto e altro
può darsi o dirsi.

Comprendo
la tua caparbia volontà di essere sempre assente
perché solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.

Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.

Era o non era
la volontà dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era.

Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza è una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

Eugenio Motale - Ex voto Luana

Poesia "iconoclasta"

Ho pensato di aprire una discussione in cui possiamo postare quelle poesie in cui il poeta esprime il suo pessimismo "distruttore". Questa mi pare abbastanza forte, e per molta parte veritiera.

PAROLE SUPERFLUE

A tradimento ho deciso oggi,
martedì 24 giugno,
di assassinare alcune parole
Amicizia è condannata
al rogo, per eresia;
la forca spetta
ad Amore perché illeggibile;
non sarebbe male il vile randello,
per apostasia, per Solidarietà;
la ghigliottina come un lampo,
deve fulminare Fratellanza;
Libertà morirà
lentamente e con dolore;
la tortura è il suo destino;
Uguaglianza merita la forca
per essersi prostituita
nel peggior bordello;
Speranza è già morta;
Fede soffrirà la camera a gas;
il supplizio di Tantalo, perché disumana,
se lo prende la parola Dio.
Fucilerò senza pietà Civiltà
per la sua barbarie;
berrà la cicuta Felicità.
Resta la parola IO.
Per essa, per la tristezza, per la sua atroce solitudine,
decreto la peggiore delle pene:
vivrà con me fino
alla fine.

Maria Mercedes Carranza Luana